Come è vissuto dai giovani l'inserimento nel mondo del lavoro? Quali sono le esperienze dei giovani diciannovenni/ventenni al riguardo e a che cosa danno particolare importanza nell'esercizio della loro professione? Lo studio «Inserimento nel mondo del lavoro», basato su dati dell'inchiesta federale «ch-x» per i giovani, ha fornito interessanti ragguagli in merito:

• nella vita dei giovani che hanno risposto ai sondaggi la professione e il lavoro hanno un ruolo importante, ma non centrale. Tra le priorità, la professione figura al terzo posto, dopo gli ambiti «famiglia/partner/figli» e «amici/conoscenti» e prima degli «hobby» e delle «convinzioni personali»;
• per quanto concerne la scelta della professione gli uomini si distinguono dalle donne: i primi sono piuttosto interessati a esercitare attività di tipo tecnico-artigianale e a posizioni di prestigio, le seconde sono piuttosto alla ricerca di attività creative e artistiche e perseguono obiettivi a favore della società;
• l'autovalutazione dei giovani adulti è in gran parte positiva, segno di una salutare autostima. L'autovalutazione dei giovani uomini è leggermente più positiva rispetto a quella delle giovani donne;
• la scelta della professione e della formazione è accompagnata anche da difficoltà. Quale principale problema e ostacolo è stata segnalata dai giovani che hanno partecipato ai sondaggi la mancanza di prospettive a livello di stipendio, carriera e possibilità di sviluppo professionale. Un giovane su dieci ha interrotto un percorso di formazione o apprendistato;
• i giovani adulti di origine straniera incontrano maggiori difficoltà sul mercato del lavoro rispetto ai coetanei di cittadinanza svizzera (maggior numero di risposte negative alle candidature e di interruzioni della formazione).
  

Dagli «Esami pedagogici delle reclute» alle «inchieste per i giovani»

Lo svolgimento di sondaggi federali tra i giovani svizzeri da parte dell'ex Dipartimento militare, ora DDPS, risale alla fondazione dello Stato federale del 1848. Inizialmente denominati «Esami pedagogici delle reclute», sino agli anni Sessanta del XX secolo erano volti a verificare l'efficacia dei sistemi scolastici cantonali, sottoponendo giovani reclute a esami di scrittura, calcolo ed educazione civica.

Nel frattempo i sondaggi sono stati adeguati alla situazione moderna del Paese: non sono più svolti come in passato unicamente tra il 60% di giovani idonei al servizio militare nell'ambito delle scuole reclute, bensì tra tutti i giovani uomini svizzeri in occasione del reclutamento. Inoltre, dall'inizio del nuovo millennio il campione comprende anche circa 2000 giovani donne in circa 80 Comuni scelti a caso. In breve: le attuali inchieste «ch-x» non sono, come in passato, degli «esami», bensì sondaggi anonimi presso un campione di giovani adulti rappresentativo a livello nazionale. Il progetto presentato oggi, avviato con un campione principale nel 2004, si fonda su sondaggi svolti presso 47 000 giovani uomini svizzeri, 1660 coetanee svizzere nonché 165 giovani uomini e 130 giovani donne di origine straniera.

Indirizzo cui rivolgere domande:

Silvia Steidle portavoce del DDPS 031 324 50 86