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Le regolamentazioni che disciplinano la custodia di bambini complementare alla famiglia

30 marzo 2011

In quali Cantoni e capoluoghi le strutture private per la custodia di bambini complementare alla famiglia sono disciplinate maggiormente? Quali di essi accordano a tali strutture più libertà imprenditoriale? Uno studio commissionato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) illustra per la prima volta le disparità esistenti in questo ambito e confronta le potenziali conseguenze finanziarie di tali regolamentazioni.

Allo scopo di ottenere una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro e una migliore utilizzazione del capitale umano disponibile, necessarie per motivi di politica economica e di politica del mercato del lavoro, è importante riuscire a conciliare meglio l‘attività professionale e la vita familiare. Nella situazione attuale, contraddistinta da una notevole domanda di posti per la custodia di bambini complementare alla famiglia, la questione delle regolamentazioni che disciplinano questo settore continua a essere oggetto di discussioni a livello politico. Uno studio commissionato dalla SECO offre per la prima volta un’ampia panoramica delle regolamentazioni in vigore nei diversi Cantoni e nei rispettivi capoluoghi in materia di strutture non sovvenzionate per la custodia di bambini complementare alla famiglia. I differenti settori, vale a dire le strutture di custodia collettiva diurna, le strutture di custodia parascolastiche e le strutture che prevedono la custodia da parte di genitori diurni, sono trattati separatamente. Inoltre questo studio illustra e confronta in modo sistematico le potenziali conseguenze finanziarie di tali regolamentazioni. La piattaforma d’informazione "Conciliabilità tra lavoro e famiglia" ha costituito la base per la sua realizzazione (www.lavoroefamiglia.admin.ch).

 

Servendosi di strutture modello di custodia collettiva diurna, lo studio permette di determinare le ripercussioni delle diverse regolamentazioni sulle potenziali spese di gestione. Le maggiori ripercussioni sono quelle inerenti alle regolamentazioni connesse direttamente o indirettamente con le spese del personale. Ne fanno parte tra l’altro le direttive concernenti la chiave di ripartizione per le strutture di custodia e il personale, come ad esempio lo stipendio e le qualifiche. In confronto, le direttive concernenti l’ottenimento dell’autorizzazione, la sorveglianza, la concezione pedagogica o le questioni inerenti all’igiene e alla sicurezza hanno ripercussioni minori sulle spese di gestione.

 

In generale le strutture di custodia collettiva diurna sono regolamentate in misura nettamente maggiore rispetto alle strutture di custodia parascolastiche e alle strutture che prevedono la custodia in famiglie diurne. Per quanto riguarda la custodia da parte di genitori diurni, in confronto, esistono soltanto pochissime prescrizioni. I Cantoni di Argovia, di Appenzello Esterno, di Appenzello Interno, di Uri e di Basilea Campagna non dispongono oppure dispongono unicamente di poche disposizioni legali sulle strutture di custodia privata che vanno oltre a quelle contenute nell’ordinanza federale sull’accoglimento di minori a scopo di affiliazione e di adozione (OAMin). Nei Cantoni del Giura e di Vaud, invece, tutte le categorie di strutture in questo ambito presentano un’elevata densità normativa. Nel Cantone di Ginevra, infine, le strutture di custodia collettiva diurna sono regolamentate in modo nettamente più dettagliato rispetto alle strutture di custodia parascolastiche e a quelle che prevedono la custodia da parte di genitori diurni.

 

Indirizzo cui rivolgere domande:

Martina Schläpfer, responsabile "Lavoro e famiglia", Settore Analisi del mercato del lavoro e politica sociale, SECO, tel. +41 (31) 322 15 24
Philipp Walker, capo di progetto Ecoplan, ECOPLAN, tel. +41 (31) 356 61 61



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